La Fine dei Tempi e coloro che perseverano in Gesù
Avvenimenti gravi accadranno, ma dobbiamo continuare a fare la nostra parte per la sopravvivenza del pianeta

Dott. Bezerra de Menezes
Nell’edizione 126 della Rivista GESÙ STA ARRIVANDO! (versione in portoghese), ho richiesto che fosse pubblicata una nota nella sezione Voltamos! [Siamo tornati!], che dice così: «Dott. Bezerra, 2017, 2018 e 2019 – Cos’ha da dirci il saggio Dott. Bezerra de Menezes (Spirito) a proposito dei tre gravi e importanti anni del 2017, 2018 e 2019? Lui e il Fratello Spirituale Flexa Dourada hanno fatto delle rivelazioni serie sull’importanza di questo triennio per il Brasile e per il mondo». Senza ulteriori indugi, il 24 settembre 2016, a Rio de Janeiro, Brasile, per mezzo del sensitivo Cristiano del Nuovo Comandamento Chico Periotto, il Fratello Flexa Dourada ha portato la risposta del Dott. Bezerra e altri commenti sulla gravità dei tempi odierni. Prima di trascrivere il messaggio spirituale, vi ricordo il brano illuminante del Vangelo di Gesù secondo Marco (13:24-27 e 32-37):
La Venuta del Figlio di Dio
24 In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,
25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26 Allora vedranno il Figlio di Dio venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
27 Egli manderà gli Angeli e radunerà i Suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. [...]
32 Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli Angeli nel Cielo né il Figlio, eccetto il Padre.
33 Fate attenzione, vegliate e pregate, perché non sapete quando è il momento.
34 È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
35 Vegliate dunque: voi non sapete quando il Signore vostro ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino;
36 fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.
37 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!
Ho messo di proposito in grassetto il versetto 32: «Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli Angeli nel Cielo né il Figlio, eccetto il Padre.»

Titolo dell’opera: La benedizione.
Queste parole di Gesù hanno l’obiettivo di metterci in guardia affinché non ci attacchiamo ciecamente alle date del calendario umano per fare previsioni divine. Il Tempo di Dio, come ho già affermato nelle prediche de L'Apocalisse di Gesù per i Semplici di Cuore*1, non corrisponde al conteggio terreno dei giorni. Tuttavia, ciò non vuol dire ignorare i segni degli eventi profetizzati nelle Sacre Scritture. Il nostro ruolo è quello di rimanere vigili e in preghiera, facendo il dovere che spetta a ognuno di noi nel mondo.
Passiamo ora al messaggio dalla Patria della Verità, portatoci dal nostro caro Fratello Flexa Dourada. Il testo è lungo, ma merita una riflessione attenta da parte di coloro che non vogliono essere colti di sorpresa o travolti dagli eventi mondiali:
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Fratello Flexa Dourada (Spirito)
(Rio de Janeiro, Brasile, 24 settembre 2016)
Difficoltà mai viste prima nel mondo
1) Salve, Gesù!
2) Il Dott. Bezerra risponde al Fratello de Paiva: che tutti leggano il capitolo 24 del Vangelo di Gesù secondo Matteo, integralmente, dal versetto 1 al 51. E anche l’Apocalisse di Gesù, capitolo 6. Questi due testi biblici sono strettamente legati tra loro.
3) Questo capitolo del Vangelo, insieme al capitolo dell’Apocalisse, ha tutto a che fare con ciò che il Fratello de Paiva chiede sui prossimi tre anni.
4) Stiamo vivendo momenti di difficoltà mai visti prima nell’umanità e abbiamo bisogno di prepararci, rafforzando innanzitutto i cuori, i sentimenti, l’Anima.
5) E Gesù ci chiede di rimanere vigili riguardo alla Pace, agli avvenimenti della fine dei tempi e tutto ciò che occorre sapere.
6) Qual è attualmente la lotta più grande del Mondo Spirituale Superiore? Si sta cercando, in ogni modo possibile, di evitare questa catastrofe di avvenimenti che possono verificarsi da un momento all’altro.
7) L’umanità si è persa. È in mare aperto e non sa dove andare. Invece di salire sulla barca di Cristo, dove abbiamo Leggi Spirituali che possono aiutare tutti, preferisce nuotare fino a stancarsi, verso il nulla. E dopo? Affondare.
8) Gli Spiriti [di Dio] sono in azione per provare a evitarlo e cambiare il percorso.
9) Ma gli uomini insistono con le catastrofi, partendo da quelle dei sentimenti, della crudeltà.
Continuare a lavorare per Gesù e il Suo Ritorno Trionfale
10) Dobbiamo continuare a lavorare per Gesù, schiacciando l'acceleratore nella pratica del Bene.
11) Quindi, Fratello de Paiva, quello che dobbiamo fare, nello Spazio e sulla Terra, è continuare a lavorare per Gesù; è diffondere tutto ciò che riguarda Lui e il Suo ritorno [come ha sempre fatto la Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo]. «Ah, ma quando Egli tornerà?» Questo dipende da Lui. È Lui che lo stabilisce. È Lui che manda i segni.

Il pericolo della strettoia
12) Ma l'umanità si sta avvicinando al punto di una strettoia, e questo è il pericolo, perché oggi le conseguenze sono imprevedibili. E gli Spiriti [di Dio] stanno ancora cercando di evitarlo, di diminuirne l'impatto, perché la sofferenza che ne deriverà sarà tanta. Questo è il punto principale. L'umanità in conflitto è un'Umanità dalle conseguenze inimmaginabili.
13) E tutti noi dobbiamo pensare, pregare, lavorare per le Cause di Gesù al fine di meritare la protezione, di meritare l'Aura del Cristo stesso, perché coloro che si trovano in questa vibrazione saranno risparmiati, sulla Terra e anche nello Spazio.
Gesù ha portato personalità di altri tempi a lavorare per le cause della Buona Volontà
14) Tutti noi abbiamo impegni onerosi. Non a caso tante persone dell’umanità di altri tempi sono venute a rinforzare la prima linea di coloro che perseverano nella Buona Volontà. [...] Eccoli qui. Gesù li ha portati perché aiutassero a diffondere, a fare in modo che tutto ciò che deve essere detto e predicato, venga detto e predicato.
15) Il Fratello de Paiva, che ha millenni di esperienza nell’Anima, sa tutto e per questo consegna i microfoni a questi Spiriti reincarnati, affinché essi predichino, scrivano, facendolo fare per il Cristo!
16) Che tutti si integrino nello spirito della Quarta Rivelazione [quella di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo]!
17) E allora le Anime devono trasformarsi. Il grande lavoro della Quarta Rivelazione è la trasformazione delle Anime in meglio. [...] La trasformazione delle Anime in meglio è ciò che ci si aspetta da tutti.
Seguire sempre l’Agenda Spirituale
18) Questo si chiama libero arbitrio. Ognuno, quando ritorna sulla Terra, può procedere in base a ciò che il suo cuore e il suo Spirito gli chiedono. Per questo il Dott. Bezerra cita sempre l’Agenda Spirituale.
19) Dobbiamo pensare così: io vorrei fare questo, ma cosa dice la mia Agenda Spirituale? Se non è previsto lì, perché voglio farlo?
20) L’umanità è ancora distante [da questo ragionamento]. Per questo attrae la guerra, per questo attrae l’ecatombe, per questo attrae il caos.
Nuovi tempi buoni verranno per l’umanità
21) Ma il lavoro non si ferma, e la Quarta Rivelazione deve continuare fino al Ritorno del Cristo e oltre il Suo Ritorno, come predica il Fratello de Paiva. Perché anche nuovi tempi buoni verranno per l’umanità.
22) Ripeto: anche nuovi tempi buoni verranno. Non pensiamo solo al peggio. La purificazione esiste affinché qualcosa di meglio possa emergere. È in tal senso che si configura il lavoro del Mondo Spirituale. Se dobbiamo affrontare tutto ciò, affrontiamolo, ma intravedendo quello che verrà dopo. Perché così i nostri Spiriti vorranno sempre perseverare alla ricerca delle Beatitudini del Cristo*2.

Dettaglio dell’opera: Il Discorso della Montagna.
23) Coloro che perseverano si siederanno sul Suo trono... [«Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche Io ho vinto e siedo con il Padre mio sul Suo trono di gloria» (Apocalisse 3:21)].
24) Sarà da Egli stesso insignito, perché ha perseverato, perché ha lavorato per Gesù, per le cause dell'umanità.
25) [...] È per questo che occorre prendersi cura dell’umanità. Almeno darle un itinerario che possa essere indiscutibile, che possa essere una vittoria nella vita dell'umanità. Perché l'umanità non finirà. Essa resiste. Anche se soffre, anche se attraversa le ecatombi. Gesù non metterà fine all'umanità. Non è questo lo scopo. La purificazione delle Anime, degli Spiriti, avviene attraverso le azioni degli esseri umani e anche degli esseri spirituali: incarnati e disincarnati.
Preparare le generazioni
26) Ma Gesù darà continuità a tutto. Per questo le generazioni devono essere sempre preparate. Il Fratello de Paiva se ne prende cura e non smette di annaffiare i cuori, come se annaffiasse una piantina che ha bisogno di crescere. È ancora fragile agli occhi umani, ma contribuisce a farla crescere e diventare grande, un albero maestoso dai frutti meravigliosi, fin quando quest’albero diventa un frutteto e inizia a nutrire altri cuori, altri alberi, altri sentimenti e così via...

Il Sole Gesù splende per le Istituzioni della Buona Volontà di Dio

Alziro Zarur
27) «Il Sole splende per le Istituzioni della Buona Volontà di Dio», dice il Dott. Bezerra de Menezes.
28) Il Sole della Carità. Così dice la LBV sin dai suoi primordi, ed è una grande realtà. [«Gesù è il Sole della Carità», diceva il Fratello Alziro Zarur (1914-1979).]
29) Non c’è niente di meglio che essere protetti dalla Carità del Sole Gesù.
30) Salve Gesù!
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Discorso sulla Fine dei Tempi
Leggiamo adesso e analizziamo – in Spirito e Verità, alla luce del Nuovo Comandamento del Cristo Ecumenico, il Divino Statista – il “Discorso sulla Fine del Mondo”, chiamato altresì “Discorso Escatologico”. Preferiamo tuttavia denominarlo “Discorso sulla Fine dei Tempi”, visto che il pianeta non smetterà di esistere. Sarà la cattiveria, che fa sanguinare il nostro caro mondo, ad essere estinta:
Il discorso profetico.
L’inizio dei dolori
(Vangelo di Gesù secondo Matteo, capitolo 24).
1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, Gli si avvicinarono i Suoi Discepoli per farGli osservare le costruzioni del tempio.
2 Egli disse loro: «Non vedete tutte queste cose? In verità Io vi dico: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sarà distrutta».
3 Al monte degli Ulivi poi, sedutosi, i Discepoli Gli si avvicinarono e, in disparte, Gli dissero: «Di' a noi quando accadranno queste cose e quale sarà il segno della Tua venuta e della fine del mondo».
4 Gesù rispose loro: «Badate che nessuno vi inganni!
5 Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno.
6 E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine.
7 Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi:
8 ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori».
Il terremoto di Lisbona

William Herbert Hobbs
Sappiamo che molti terremoti sono avvenuti e continueranno ad avvenire sul pianeta. Tuttavia, vorrei attirare la vostra attenzione verso uno in particolare: il terremoto di Lisbona, dal nome con cui è noto, anche se le sue conseguenze si sono estese ben oltre le terre portoghesi. Il professor William Herbert Hobbs (1864-1953), geologo nordamericano, affermò a riguardo: «Tra i movimenti della Terra che hanno interessato il Regno del Portogallo nel corso della storia, il terremoto del 1° novembre 1755 si colloca per molti aspetti al primo posto tra tutti i terremoti registrati. Le prime scosse di questo terremoto arrivarono senza alcun preavviso, solo un intenso rumore simile a un tuono che sembrava provenire dal sottosuolo, seguito immediatamente da una scossa che fece crollare quasi tutta la città. In sei minuti morirono 60.000 persone.»

James Parton
Si trattò infatti di un terremoto di gigantesche proporzioni e con un terribile impatto, visto che in tutto il mondo le persone rimasero profondamente colpite e commosse per quell’avvenimento così doloroso. James Parton (1822-1891), scrittore inglese, racconta: «Il terremoto di Lisbona del 1º novembre 1755 sembra aver messo sia i teologi che i filosofi sulla difensiva. [...] Alle ore nove e quaranta minuti di quella mattina, Lisbona era immobile, magnifica in uno dei posti più pittoreschi e imponenti del mondo – una città con un accesso splendido, posta proprio dove tutte le circostanze concorrevano a dire ai fondatori: “Mi sono costruita qui!”, perché in sei minuti quella città cadde in rovina. [...] Mezzo mondo sentì la convulsione tellurica. [...] Per molte settimane, come vediamo nelle lettere e nelle memorie di quel tempo, le persone in lontane parti d'Europa andavano a letto preoccupate, sentendosi sollevate al mattino nel vedere che erano sfuggite al destino di Lisbona per un'altra notte.»


Voltaire
Il terremoto di Lisbona portò gli esseri umani a pensare al Grande Giorno dell’Ira di Dio (Apocalisse 15:1). È noto che anche il celebre filosofo francese Voltaire (1694-1778) rimase profondamente commosso. Tra l’altro, egli scrisse quanto segue: «Non è ammissibile che un individuo pensi a sé stesso in mezzo a una tale desolazione generale... Per quella regione si trattò del Giudizio Universale, mancava solo la tromba.»
Voleva dire la tromba dell’Apocalisse. È importante meditare su questo argomento.
Tragedia costruita mattone dopo mattone
Quando accadranno questi fatti profetizzati, molte persone si ritroveranno – prima e anche durante – nella situazione dello scettico Voltaire. Saremo convocati a riflettere. Viviamo ancora un’epoca di razionalismo e incredulità molto accentuati, ma il pensiero delle creature si volgerà a Dio, al punto di riconoscere l’insufficienza umana e l’instabilità della Terra, a cui sono tanto attaccati. Ma questo “attaccamento” non impedisce loro di inquinare, disboscare, avvelenare fiumi e mari, etc. Chi costruisce mattone dopo mattone la tragedia è l’essere umano stesso; non è Dio, fate attenzione! Non incolpiamoLo per i nostri atti brutali, dicendo che il Creatore maledice i Suo figli con l’Apocalisse, e né incolpiamo Gesù per il Suo famoso Discorso sulla Fine dei Tempi. Ognuno raccoglie ciò che semina. A ogni azione corrisponde una reazione. Non c’è effetto senza causa. L’Armageddon, la guerra totale e finale e la Grande Tribolazione non fanno che esprimere le conseguenze delle esplosioni del sentimento umano, delle lave dell’odio che versiamo da dentro di noi. È l'individuo stesso a scolpire il proprio destino. Non è Dio a maledire la Terra con l’Apocalisse, no! Siamo noi a farlo con i nostri misfatti. Il premio della disumanità è la disumanità. Vedete come l’Apocalisse, l’Armageddon e la Grande Tribolazione vengono spiegati in poche parole da uno dei mentori delle Chiarezze Divine: «La semina è libera, ma la raccolta obbligatoria.»
Ognuno vendemmia ciò che coltiva.
Sale sul palco del mondo la Maestra Sofferenza
Il terremoto di Lisbona del 1755, ripeto, fece riflettere molte persone, ma l’essere umano si dimentica facilmente dei fatti. È sempre stato attratto dal godimento delle cose immediate. Per millenni Gesù ha cercato, mediante l’Amore Fraterno, di condurre i popoli sulla strada della vera felicità, ma non è quello che la maggioranza vuole. Quando si mette da parte questo Itinerario Celeste, appare sul palco del pianeta la Maestra Sofferenza. Si presenta sotto forma di Maestro Dolore per un necessario intervento chirurgico a cui il mondo deve sottoporsi per estirpare ciò che è marcio, incancrenito. Viene e svolge il suo ruolo di purificazione, realizzando l'asepsi al corpo planetario agonizzante e sopraffatto dall’infezione.
Ascoltate, questa è una cosa molto seria! Non siamo un sacco di carne, muscoli, ossa e sangue. Abbiamo uno Spirito Eterno che precede questo involucro materiale e che necessita delle cure, del nutrimento dell'Amore Fraterno, di essere immerso nel sentimento della Carità Completa, affinché non diventi freddo come il metallo, indifferente alle sofferenze delle masse.
Continuiamo quindi con l'avvertimento del Divino Amico dell'umanità, nel Suo Discorso sulla Fine dei Tempi:
9 Allora vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.
10 Molti ne resteranno scandalizzati, e si tradiranno e odieranno a vicenda.
11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti.
Fate attenzione adesso!
12 Per il dilagare dell'iniquità, si raffredderà l'Amore di molti.
E ora viene la chiave di tutto:
13 Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
14 Questo Vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine.
Nessuno riuscirà a distruggere la Terra
Di chi è questo Vangelo del Regno? Di Gesù!
Per quale scopo? Egli dice: «[...] perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli».
Egli non voleva che si predicasse solo a Israele. Diede istruzioni perché si iniziasse lì e poi si diffondesse la Sua parola in tutto il mondo: perché ne fosse data testimonianza a tutte le genti.
«Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo.»
Ecco l’importanza di Internet nella nostra attualità. «E allora verrà la fine.»
La fine di cosa? Del pianeta? Beh, per il modo in cui si stanno comportando gli esseri umani, un po’ si ha paura. Ma tutto ciò era già stato registrato nell’Apocalisse. Lì vediamo che dopo che succederanno tante cose orribili e scabrose, seminate da noi, sorgerà nel mondo, in base alla promessa risultante nel Libro delle Profezie Finali (21:1): «E vidi un Cielo Nuovo e una Terra Nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più.»


Dettaglio dell’opera: Il Profeta Isaia.
Ciò vuol dire che il pianeta non sarà estinto. Grazie a Dio non riusciremo a distruggere la nostra unica dimora. Tuttavia, «sono rimasti solo pochi uomini», secondo quanto afferma l’illustre Profeta Isaia (24:6). Prepariamoci allora a una profonda trasformazione.
Ritorniamo allo studio del Vangelo di Cristo secondo Matteo (capitolo 24).
Il discorso continua.
La Grande Tribolazione

Dettaglio dell’opera: Il Profeta Daniele.
15 Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l'abominio della devastazione, di cui parlò il Profeta Daniele (qui legit intelligat — chi legge, comprenda),
16 allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti.
L’abominio della devastazione nel luogo santo
I Tempi sono arrivati! I segni ci sono già per chi vuole vederli. Per molto tempo abbiamo analizzato la profezia dell’abominio della devastazione nel luogo santo. Nel Discorso Profetico, Gesù usa la predizione di Daniele (11:31 e 12:11) nell’Antico Testamento per annunciare gli eventi finali di questo ciclo apocalittico.
Nella presa in esame che faccio dei versetti 15 e 16 del Vangelo secondo Matteo (cap. 24), in Somos todos Profetas [Siamo tutti Profeti] (1999), porgo la seguente domanda: Quale luogo più santo al mondo può esistere oltre all'intimità delle creature di Dio, il cuore, il cervello, l’Anima delle persone?
Proseguendo con la nostra analisi:
17 Chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua,
18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello.
19 In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
20 Pregate che la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato.
Sì, perché d'inverno le cose sono più dolorose. E di sabato perché è il giorno consacrato dagli ebrei al Signore, il Giorno Santo, il Sabbath, in cui occorre astenersi da una serie di attività.
21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.
22 E se quei giorni non fossero abbreviati dal Signore Dio, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati, dando a ciascuno secondo le sue opere.
23 Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non credeteci;
24 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti.
Saremo pesati, misurati, giudicati
È chiaro che questo versetto 22 si riferisce a coloro che saranno scelti per il proprio comportamento degno. Gesù non affermò infatti che «renderà a ciascuno secondo le sue opere» (Vangelo secondo Matteo 16:27)? Al contrario, qualcuno potrebbe pensare che esistono privilegiati, mentre nel Tribunale Celeste il metro di giudizio e l’applicazione delle leggi dell’Amore si basano su ciò che abbiamo fatto. Siamo noi a divenire privilegiati grazie alle azioni degne praticate dinanzi a Dio, alla Giustizia Divina e a ciò che è corretto nella comunità, nella società, insomma, nella vita privata o pubblica. L’altro lato della moneta è applaudire alla follia che si diffonde su tutta la Terra.
Così come a scuola, dove non possiamo essere promossi se non studiamo, anche la vita funziona così. Chi desidera riconoscimento senza meriti, con le mani vuote di opere realizzate, si sbaglia di grosso. Nella vita quotidiana colui che adotta questo atteggiamento se la vede brutta, anche se ha infiniti sostenitori e padrini... Un giorno l’esistenza lo convocherà a dimostrare le proprie capacità e conoscenze. E cosa succederà a colui che non si sforzerà a imparare e camminare con le proprie gambe?... Sarà ingoiato dal vuoto lasciato sul proprio percorso.
Si tratta di questo, Fratello mio e Sorella mia: opere! Un lavoro che faccia onore alla nostra traiettoria in questo mondo, perché è dalle nostre azioni, buone o cattive, che saremo pesati, misurati e giudicati.
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NOTA AGGIUNTIVA
Nutrire di Speranza l’Anima di coloro che perseverano nel Bene
L’8 febbraio 2003, nel Rio Grande do Sul, Brasile, il Fratello Flexa Dourada ci faceva notare che l’Armageddon – menzionato nell’Apocalisse di Gesù (16:16), nell’esposizione del Sesto Flagello, che tanti temono – è in realtà una tragedia molto piccola in vista della Grande Tribolazione, annunciata da Gesù nel Suo Vangelo secondo Matteo (24:21-22): «Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati dal Signore Dio, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati, dando a ciascuno secondo le sue opere.»
Occorre sottolineare che Gesù, nel momento più tormentato della storia umana, nutre di Speranza l’Anima di coloro che perseverano nel Bene. E notiamo che mantiene la Sua promessa nell’Apocalisse (7:14-15), quando vengono identificati coloro che indossano vesti bianche davanti all’Agnello di Dio:
14 Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue di Cristo Gesù.
15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e Gli prestano servizio giorno e notte nel Suo Tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la Sua tenda sopra di loro.
Nello stesso messaggio spirituale, il nostro amico Flexa Dourada, sempre in sintonia con la predicazione della Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo, ha cercato di dimostrare come sarebbe la catastrofe della Grande Tribolazione ricorrendo al Profeta Isaia (24:20): «La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà.»
Ha avvisato inoltre che questo fatto astronomico può avvenire a causa dell’uso di armi belliche, portando a uno spostamento dell’asse della Terra che renderebbe instabile la gravità del pianeta.

Dettaglio dell’opera: Il Profeta Zaccaria.
Come vi ho costantemente dimostrato, è tutto descritto nella Sacra Bibbia. Vedete ad esempio quello che afferma Zaccaria, al capitolo 13 del suo libro, versetti 8 e 9, nell’Antico Testamento:
8 Su tutta la Terra — oracolo del Signore — due terzi saranno sterminati e periranno; un terzo sarà conservato.
9 Farò passare questo terzo per il fuoco e lo purificherò come si purifica l’argento; lo proverò come si prova l'oro. Invocherà il mio nome e Io l’ascolterò; dirò: «Questo è il mio popolo.» Esso dirà: «Il Signore è il mio Dio.»
Il nostro ruolo, dunque, non è quello di spaventare nessuno, bensì di preparare le creature a sopravvivere a questo stato di cose che l’umanità stessa sta costruendo da millenni.
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I miracoli esistono, ma davanti alla Legge di Dio non sono miracoli.
A proposito del versetto 24 (dell’analisi che abbiamo fatto del Vangelo di Cristo secondo Matteo, capitolo 24), «perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti», sappiamo che ci sono esseri umani in cui il dono di Dio permette di realizzare i cosiddetti miracoli. Sono gli emissari della Bontà Divina, in questo mondo di sofferenza. È per questo che la responsabilità di coloro che possiedono i doni spirituali sviluppati è immensa. Qualora utilizzassero la fiducia ricevuta da Dio per danneggiare o ingannare le persone, saranno severamente penalizzati dalla stessa Legge Divina che ha dato loro queste capacità (medianiche).
Nell’opera che sto preparando, Tesouros da Alma [Tesori dell’Anima], trascrivo una precisazione che feci all’inizio degli anni ‘80, rispondendo alla domanda di un giovane giornalista. Dichiarai che i miracoli esistono, ma davanti alla Legge di Dio non sono miracoli...
Un giorno il Meccanismo Celeste che li governa sarà svelato dalla Scienza umana. In quell’occasione magnifica, la cosa più commuovente sarà la comprensione che ne deriverà. E i miracoli si moltiplicheranno perché conosceremo meglio la loro Legislazione Eccelsa.
Torniamo al capitolo 24 del Vangelo secondo Matteo.
25 Ecco, Io ve l'ho predetto.
26 Se dunque vi diranno: «Ecco, è nel deserto», non andateci; «Ecco, è in casa», non credeteci.
27 Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, illuminando tutto il cielo da un estremo all’altro, così sarà la venuta del Figlio di Dio.
28 Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.*3 [Questo fatto è indiscutibile.]
Il discorso continua.
La Venuta del Figlio di Dio
29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30 Allora comparirà in cielo il segno del Figlio di Dio e allora si batteranno il petto tutte le tribù della Terra, e vedranno il Figlio di Dio venire sulle nubi del cielo con grande Potenza e Gloria.
31 Egli manderà i Suoi Angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i Suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro della Terra e del Cielo.
32 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina.
33 Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Figlio di Dio è vicino, è alle porte, per il Giudizio Finale.
34 In verità Io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga.
35 Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Il discorso continua.
Esortazione a restare vigili
36 Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli Angeli del Cielo né il Figlio, ma solo il Padre.
37 Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio di Dio.
38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca,
39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio di Dio.
40 Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato.
41 Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
43 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
44 Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, il Signore vostro verrà. Se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Il discorso continua.
La parabola del servo fedele
45 Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?
46 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così!
47 Davvero Io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
48 Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda»,
49 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi,
50 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa,
51 lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.
La fine della civiltà dello scempio e dell'odio
Ecco il passaggio del Vangelo di Gesù secondo Matteo (cap. 24). È perfettamente chiaro per coloro che «hanno occhi per vedere e orecchie per sentire». Ha tutto a che fare con i tempi che stiamo vivendo.
Non intendiamo spaventare nessuno, ma solo analizzare in profondità il Discorso Profetico di Gesù per non essere colti di sorpresa. Tuttavia, la semina che è stata fatta sta trascinando il pianeta Terra verso questo bivio.
A causa dell'impertinenza degli esseri umani che non accettano, in virtù delle loro azioni, gli inviti dell'Amore Divino – la Fraternità Suprema – la Maestra Sofferenza è convocata sulla scena. Dove l'Amore non riesce ad affermarsi, il dolore arriva e agisce. E a volte agisce in modo schiacciante, a causa dell'urgenza del corpo che delira e brucia di febbre, sopraffatto da un'infezione che necessita di un intervento chirurgico urgente.
Questa è la semina! D’altro canto, però, nel corso dei millenni, molti hanno seminato Amore, Verità, Giustizia e Lavoro per l'armonia degli esseri spirituali e umani. Anche loro riceveranno il loro premio, il loro augusto patrimonio, alla fine di questo ciclo, che determinerà finalmente la scomparsa della civiltà dello scempio e dell'odio.
Come ho detto nel mio libro Jesus, o Profeta Divino [Gesù, il Profeta Divino] (2011), riguardo a tutto ciò che è stato annunciato, impegniamoci a fare la nostra parte, confidiamo in Dio e abbiamo l’Anima tranquilla, perché il Profeta Divino è al comando. Nel momento in cui Gesù ritorna gloriosamente, ritorna su qualcosa che continua ad esistere, il pianeta Terra.
Nel concludere questo studio, come suggerito dal nobile Dottor Bezerra de Menezes, affido a tutti voi la meditazione sui Sigilli dell'Apocalisse (il sesto capitolo completo del Libro della Rivelazione), che abbiamo più volte commentato*5.
L’Agnello di Dio apre i sigilli
(Apocalisse di Gesù, capitolo 6.)
Il Primo Sigillo
1 E vidi, quando l'Agnello di Dio sciolse il primo dei Sette Sigilli, e udii il primo dei quattro esseri viventi che diceva come con voce di tuono: «Vieni».
2 E vidi: ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed Egli uscì vittorioso per vincere ancora.
Il Secondo Sigillo
3 Quando l'Agnello di Dio aprì il Secondo Sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni».
4 Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla Terra e di far sì che si sgozzassero a vicenda, e gli fu consegnata una grande spada.
Il Terzo Sigillo
5 Quando l'Agnello di Dio aprì il Terzo Sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.
6 E udii come una voce in mezzo ai quattro esseri viventi, che diceva: «Una misura di grano per un denaro, e tre misure d’orzo per un denaro! Olio e vino non siano toccati».
Il Quarto Sigillo
7 Quando l'Agnello di Dio aprì il Quarto Sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni».
8 E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli Inferi lo seguivano. Fu dato loro potere sopra un quarto della Terra, per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della Terra.
Il Quinto Sigillo
9 Quando l'Agnello di Dio aprì il Quinto Sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della Parola di Dio e della testimonianza che Gli avevano reso.
10 E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, Tu che sei Santo e Veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della Terra?».
11 Allora venne data a ciascuno di loro una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

Dettaglio dell’opera: Il settimo sigillo – Gli angeli con le loro trombe.
Il Sesto Sigillo
12 E vidi, quando l'Agnello di Dio aprì il Sesto Sigillo, e vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come un sacco di crine, la luna diventò tutta simile a sangue,
13 le stelle del cielo si abbatterono sopra la Terra, come un albero di fichi, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i frutti non ancora maturi.
14 Il cielo si ritirò come un rotolo che si avvolge, e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto.
15 Allora i re della Terra e i grandi, i comandanti, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti;
16 e dicevano ai monti e alle rupi: «Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello di Dio,
17 perché è venuto il grande Giorno della loro ira, e chi può resistervi?».
Grazie a tutti per l’attenzione.
Chi confida in Gesù non perde tempo, perché Lui è il Grande Amico che non abbandona l’amico in mezzo alla strada.
Più si è vicini a Gesù, più si è lontani dai problemi!
Servire Gesù non è un sacrificio. È un privilegio!
Che la Pace di Dio sia ora e sempre con tutti voi!
Dio è presente!
Viva Gesù nei nostri cuori per sempre!
Così sia!
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*1 L’Apocalisse di Gesù per i Semplici di Cuore – Storica serie radiofonica di Paiva Netto con oltre 450 programmi. Fu trasmessa per la prima volta tra l’ottobre 1990 e il febbraio 1992. Grazie al suo contenuto spirituale e alla facilità di comprensione da parte di tutte le persone, è divenuto presto un successo di audience e popolarità.
*2 Le Beatitudini del Cristo – Non solo il Vangelo di Gesù secondo Matteo (5:1-12) registra le Beatitudini, tra cui il Discorso della Montagna. Nel suo studio intitolato L’Apocalisse di Gesù per i Semplici di Cuore, il Fratello Paiva Netto richiama la nostra attenzione verso le Sette Beatitudini dell’Apocalisse (1:3; 14:13; 16:15; 19:9; 20:6; 22:7 e 22:14).
*3 In alcune traduzioni bibliche troviamo anche la parola “aquile”.
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