Salutare non solo i fratelli

Da parecchio tempo vi faccio notare che il metticiato del mondo è inevitabile. Allo stesso modo segnalo che l’Ecumenismo dei cuori è il buon futuro per l’Umanità.

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Le creature non sopravvivono nell’isolamento. L’affratellamento generale è un legittimo desiderio che ignora le frontiere e prosegue unendo, malgrado tutto, etnie, filosofie, religioni, patrie infine, gli esseri umani e spirituali. Nella sua venuta sulla Terra Gesù, il Cristo Ecumenico, il Divino Statista testimoniò, ad ogni istante, che questa è la strada. Una delle sue frasi didattiche lo illustra bene: «Se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?» (Vangelo secondo Matteo, 5:47).

Tela: James Tissot (1836-1902)

Il Brasile, nonostante debba ancora avanzare molto, incentiva e promuove il rispetto verso le differenze. Meritano, pertanto, la rilevanza delle iniziative dedicate ad una finalità così nobile.

Zumbi dos Palmares

La lotta storica di Zumbi dos Palmares (1655-1695) continua, ottenendo sempre più vittorie nelle coscienze. Il mondo diventerà più felice man mano che i suoi abitanti, senza eccezioni, riceveranno il dovuto appoggio ed usufruiranno della libertà sicuramente aggettivata come responsabile.

Individuando il pregiudizio

Un passo importante affinché ci sia una fraternità mutua è la presa di coscienza del pregiudizio, a volte velato, che viene praticato dalla maggior parte delle persone talvolta a loro insaputa.

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Kabengele Munanga

Durante la sua partecipazione nel programma Conexão Jesus [Connessione Gesù] della Boa Vontade TV, il professore dottore Kabengele Munanga, antropologo del Centro di Studi Africani dell’Università di São Paulo (USP), osservò: «Come lo dice la parola stessa, il pregiudizio è un giudizio presupposto sugli altri, i diversi, sui quali in verità sappiamo poco. Il pregiudizio è praticamente universale poiché si verifica in tutte le culture. Non esiste una società che non si definisca in relazione alle altre. E questa definizione ci porta a sentirci il centro del mondo: la nostra cultura è la migliore, la nostra visione del mondo è l’ideale, la nostra religione è la migliore. Così giudichiamo gli altri in modo negativo, presupposto, senza una conoscenza oggettiva. La materia prima del pregiudizio è la differenza».

Peraltro, in Reflexões da Alma [Riflessioni dell’Anima] (2003), riaffermai che il razzismo è un’oscenità (così come lo sono i pregiudizi sociali, religiosi, scientifici o di qualsiasi altra natura). Compromette non soltanto gli sforzi dell’etnia negra, bensì dei bianchi disagiati, degli indigeni, degli immigranti... Bisogna sradicarlo poiché nel suo grembo si creano i più tenebrosi tipi di persecuzione, che stanno rendendo difficile stabilire la Pace sul pianeta.

José de Paiva Netto è scrittore, giornalista, conduttore radiofonico, compositore e poeta. È presidente della Legione della Buona Volontà (LBV) e membro effettivo dell’Associazione Brasiliana di Stampa (ABI), della Associazione Brasiliana di Stampa Internazionale (ABI-Inter), della Federazione Nazionale dei Giornalisti (Fenaj), della International Federation of Journalists (IFJ), del Sindacato dei Giornalisti Professionali dello Stato di Rio de Janeiro, del Sindacato degli Scrittori di Rio de Janeiro, del Sindacato dei Radiocomunicatori di Rio de Janeiro e dell’Unione Brasiliana dei Compositori (UBC). Inoltre fa parte dell’Accademia di Lettere del Brasile Centrale. É un autore riconosciuto internazionalmente per la concettualizzazione e la difesa della causa della Cittadinanza e della Spiritualità Ecumeniche che, secondo lui, costituiscono «la culla dei valori più generosi che nascono dall’Anima, la dimora delle emozioni e del raziocinio illuminato dall’intuizione, l’atmosfera che avvolge tutto ciò che trascende il campo volgare della materia e proviene dalla sensibilità umana elevata, ad esempio della Verità, della Giustizia, della Misericordia, dell’Etica, dell’Onestà, della Generosità, dell’Amore Fraterno».