Non temere la crisi. Essa passa, tu resti.

Nella vita odierna, il mare di difficoltà appare sempre lungo il cammino, quale sfida alla nostra giornata. Facciamo un esempio: quando sorge una crisi finanziaria, le attenzioni si rivolgono ai riflessi che ne risultano. Politici, economisti, imprenditori, analisti, lavoratori manifestano la loro opinione, contro o a favore, su misure che frenino o aumentino il consumo o qualsiasi altra cosa, per evitare in questo modo, secondo loro, un maggior sconvolgimento sociale nei Paesi. Tuttavia, nonostante tutta l’inquietudine, dobbiamo saper utilizzare questo momento per raggiungere l’equilibrio, senza il quale più difficilmente otterremo il trionfo.

Che cos’è la crisi se non altro che un’opportunità mascherata da infortunio? Dico, da decenni, che gli ostacoli sono premi di Dio alla nostra intelligenza, stimoli per chi non rinuncia alle realizzazioni che ne giustificano l’esistenza, dando sapore alla vita. È quando si può mettere a frutto i talenti. Ogni rovescio porta in sé stesso la soluzione, insegna la vetusta ed esperta cultura orientale. Lamentarsi non costruisce nulla. Dobbiamo combattere lo scoraggiamento, senza illudere la moltitudine. Se desolati, uomini e nazioni si lasciano andare indifesi oppure insorgono.

 
Shutterstock

Dico spesso che è nei momenti di crisi che si forgiano i grandi caratteri e sorgono le nazioni più potenti.

Saggezza di Confucio

Bisogna sognare, concorrere per un mondo più degno. Di pari passo mantenere i piedi per terra, cioè con la certezza che i cambiamenti desiderati non avvengono senza uno sforzo reale.

Reprodução BV

Confucio

Meditiamo su questa perla di saggezza di Confucio (551-479 a.C.) in «La Dottrina del Mezzo»: «In ogni cosa, il successo dipende dalla preparazione precedente e senza tale preparazione c’è sicuramente il fallimento. [...] Se sappiamo in anticipo quali sono i nostri doveri, sarà facile realizzarli. [...] Se i principi di condotta sono stati precedentemente determinati, la loro pratica sarà inesauribile.»

Pianificazione pura e azione efficace. A proposito la filosofia del rispettato maestro cinese è considerata uno dei fondamenti del notevole impulso che fece emergere le “Tigri Asiatiche”, anch’esse turbate dalla tensione globalizzante. Negli incontri tra le espressive economie del pianeta — naturalmente mosse dall’istinto di sopravvivenza — nella ricerca di meccanismi salutari per affrontare la crisi, è essenziale che la ragione sia permeata dallo spirito solidale (cosa ancora rara nelle relazioni internazionali). Il cuore si rende più propenso ad ascoltare sempre che la Fraternità è veramente il fondamento del dialogo. Le nazioni un giorno capiranno che senza l’Amore Fraterno o qualsiasi altro nome con cui lo si voglia chiamare nel linguaggio tecnico, esse dovranno affrontare le terribili afflizioni annunciate da Gesù nel capitolo 24 del Suo Vangelo secondo Matteo, specialmente nel versetto 21: «In quei giorni vi sarà allora una Grande Tribolazione, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà.»

Inoltre la Vita è un continuo rendiconto al tribunale della coscienza al quale nessuno si può sottrarre, anche se non lo rivela. È necessario enfatizzare che in consonanza con l’Amore di Dio, permane ugualmente la Giustizia Celestiale. La suprema redenzione esige dalla creatura riabilitata dall'Amore Divino le attitudini corrispondenti. In altro modo sarebbe la glorificazione dell'impunità.

Disposizione

Disposizione infrangibile è la risposta appropriata a qualsiasi crisi. [...] Non dobbiamo mai dimenticarci che – quando rimaniamo in Dio – anche la sventura diventa il momento più propizio per creare.

Reprodução LBV

Vi è chi trascorra la vita aspettando il peggio. Solo questo è un motivo per ammalarsi. Perché non desiderare il meglio e lavorare a questo scopo? Thomas Jefferson (1743-1826) ci avverte di questa flagrante realtà: «Quanto dolore ci sono costate tutte quelle paure che non si sono mai realizzate!» E c’è poi quel proverbio russo che dice: «Credi in Dio, ma continua a nuotare in direzione alla spiaggia.»

Il mio pensiero solidale a tutti coloro che, popolo e governo, affrontano le difficoltà, non abbassano la guardia e nobilitano le loro famiglie e la patria, sopravvivendo così con più forza e operosità. Il nostro Paese ha sempre cercato di proteggersi dalla procella che ora agita altri popoli. Il buon combattimento ci offre la possibilità preziosa di progredire. Gesù, però, non entra mai in crisi. Supplichiamo dunque la Sua protezione.

José de Paiva Netto è scrittore, giornalista, conduttore radiofonico, compositore e poeta. È presidente della Legione della Buona Volontà (LBV) e membro effettivo dell’Associazione Brasiliana di Stampa (ABI), della Associazione Brasiliana di Stampa Internazionale (ABI-Inter), della Federazione Nazionale dei Giornalisti (Fenaj), della International Federation of Journalists (IFJ), del Sindacato dei Giornalisti Professionali dello Stato di Rio de Janeiro, del Sindacato degli Scrittori di Rio de Janeiro, del Sindacato dei Radiocomunicatori di Rio de Janeiro e dell’Unione Brasiliana dei Compositori (UBC). Inoltre fa parte dell’Accademia di Lettere del Brasile Centrale. É un autore riconosciuto internazionalmente per la concettualizzazione e la difesa della causa della Cittadinanza e della Spiritualità Ecumeniche che, secondo lui, costituiscono «la culla dei valori più generosi che nascono dall’Anima, la dimora delle emozioni e del raziocinio illuminato dall’intuizione, l’atmosfera che avvolge tutto ciò che trascende il campo volgare della materia e proviene dalla sensibilità umana elevata, ad esempio della Verità, della Giustizia, della Misericordia, dell’Etica, dell’Onestà, della Generosità, dell’Amore Fraterno».